Mostre


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Thomas Florschuetz – Jets

Thomas Florschuetz


Bologna, Galleria Enrico Astuni
dal 08.05.2009 al 09.07.2009

A cura di: Galleria Enrico Astuni



Dall’ 8 maggio fino al 15 luglio avrà luogo la mostra Jets dell’artista tedesco Thomas Florschuetz. In occasione del vernissage di venerdi 8 maggio a partire dalle ore 19.00, sarà presentata Patina, un’opera permanente pensata e realizzata appositamente per lo spazio esterno della galleria dall’artista Bernd Trasberger.

Nella serie Jets Thomas Florschuetz esplora con la lente della sua macchina fotografica le qualità tattili e morfologiche della superficie di velivoli dimessi. Egli riporta sul piano rettangolare della fotografia linee e aree di colore, riverberi e assorbimenti di luce, come se componesse un dipinto con l’ausilio della sezione aurea. Tanto che le sue immagini acquistano un’evidente qualità fotografica, una volta superata la prima impressione di trovarsi di fronte a fotografie di quadri, solo nel momento in cui appaiono stampate in grandi dimensioni su carta lucida e montate sotto una plexiglas. Il procedimento di realizzazione dell’opera si concentra sull’ingrandimento dei particolari e sulla replica dei soggetti da punti di vista leggermente diversi, così che i jet assumono una qualità astratta. Gli aerei non vengono infatti mai mostrati interamente, ma piuttosto estrapolati dalla loro monumentalità originaria e posti come elementi visivi non descrittivi. A ragione, si può quindi dire che la lettura dell’artista è inserita nell’immediatezza dell’atto del vedere che per lui si trasforma in un processo vitale.

Come un miraggio nel deserto dell’Arizona, migliaia di aerei da uso civile e militare, satelliti e missili a testata appaiono allineati vicino a Tucson in file ordinate raccolte in immensi raggruppamenti che formano uno dei più importanti epicentri dell’aviazione mondiale. Luogo di attrazione turistica che testimonia un’era tecnocratica dal lustro ormai consunto, l’arsenale in disuso si è qui trasformato in una zona più simile a un cimitero paleontologico, dove le fatali macchine da guerra escono dalla storia ed entrano nel parco tematico. Come tutte le vestigia culturali offerte al turismo di massa, una volta persa la loro funzione originaria i jet si trasformano in simulacri del passato e diventano ricettacoli ideali per la creazione di altri racconti. Mettendo in rilievo i segni del declino del tempo quali le abrasioni e la patina Jets critica la corsa alla supremazia tecnologica.

Al pari di un archeologo, Bernd Trasberger si prefigge di recuperare e mettere in luce elementi architettonici di arredo urbano che subiscono correntemente una forma di iconoclastia dettata dai mutamenti di gusto. Tipicamente, il susseguirsi di mode porta con sé la violazione dello stile precedente e la scomparsa dei segni caratteristici di un’epoca recentemente conclusa. Anche in Patina, l’opera permanente realizzata per lo spazio esterno della Galleria bolognese Enrico Astuni, Bernd Trasberger si adopera per preservare alcune componenti “fuori moda” quali originale di piastrelle industriali di graniglia e le fioriere esagonali in cemento. Non senza ironia, l’artista adotta il vocabolario del restauratore e interviene lasciando visibili i segni del consolidamento a testimonianza della manipolazione subita dal manufatto in epoca successiva alla sua data d’origine. Per esempio, i vasi sono ricomposti ma non dissimulano gli intarsi delle saldature; le piastrelle danneggiate sono stuccate riprendendo il colore dominante in modo da interferire il meno possibile nell’apprezzamento dell’originale, ma al contempo palesano il rimaneggiamento. Patina sollecita una lettura storicizzata dell’oggetto che da una parte lo impreziosisce, ma dall’altra pone in questione l’artificiosità dei criteri d’attribuzione del valore aggiunto.