PH MICHELE ALBERTO SERENI

Maurizio Nannucci

Biografia

MAURIZIO NANNUCCI

Nato nel 1939 a Firenze, dove vive e lavora.

Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti a Firenze e a Berlino, lavora per diversi anni con gruppi di teatro sperimentale, disegnando scenografie. Nella prima metà degli anni sessanta definisce gli elementi fondamentali della sua ricerca visiva esplorando le relazioni tra arte, linguaggio e immagine e creando i primi “Dattilogrammi” nei quali la parola recupera la forza del simbolo. Nello stesso periodo stabilisce rapporti con gli artisti del movimento Fluxus, s’interessa alla poesia visuale e collabora con lo studio “S 2F M” (Studio di Fonologia Musicale di Firenze) nella produzione di musica elettronica, concentrandosi sull’uso della voce e delle parole finalizzato alla produzione d’installazioni sonore.

Nel 1967, in occasione della prima mostra personale al Centro Arte Viva di Trieste, presenta i primi testi realizzati con lampade al neon, attraverso i quali pone in evidenza la temporalità della scrittura e non la materialità degli oggetti. Nel 1968 fonda a Firenze le case editrici Exempla e Zona Archives Edizioni, che pubblicano le edizioni di artisti come Sol LeWitt, John Armleder, James Lee Byars, Robert Filliou e Ian Hamilton Finlay. Nannucci considera le edizioni e i multipli manifestazioni della pratica artistica che vede l’arte come un processo mentale, applicabile alla produzione di massa di oggetti quotidiani per raggiungere aree esterne all’arte. L’oggetto artistico perde la propria unicità, ma guadagna presenza e nuova libertà.

Sempre interessato al rapporto opera-architettura-paesaggio urbano, nel corso degli anni ’90 l’artista collabora con vari architetti, come Auer Weber, Mario Botta, Massimiliano Fuksas e Renzo Piano.

Le sue opere sono presenti nelle collezioni di numerosi musei in tutto il mondo, dal Museum of Modern Art di New York allo Stedelijk Museum di Amsterdam; dal Centre Georges Pompidou di Parigi al Paul Getty Art Center di Los Angeles e al MAXXI di Roma. Fra le ultime acquisizioni, You can imagine the opposite, Politecnico di Milano (2023), esposta al Salone del Mobile 2023; The missing poem is the poem, entrata a far parte della collezione permanente del MAXXI L’Aquila – Museo nazionale delle arti del XXI secolo (2021); New Times for Other Ideas / New Ideas for Other Times, installazione che ha arricchito il City Life Park, Milano (2020); New horizons for other visions new visions for other horizons, è stato inserito nel percorso espositivo di Palazzo Maffei, Verona (2020); Time Past And Time Present Are Both Perhaps Present In Time Future, la più grande opera permanente realizzata dall’artista in Italia, Complesso Monumentale della Pilotta, Parma (2019).

Tra le diverse installazioni permanenti ricordiamo Auditorium del Parco della Musica di Roma; all’Aeroporto di Fiumicino a Roma; alla Bibliothek des Deutschen Bundestages di Berlino.

Ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia, alla Documenta di Kassel, e alle Biennali di San Paolo, Sydney, Istanbul e Valencia.

Maurizio Nannucci con Zona Archives è stato ospite all’interno del programma del festival Movement organizzato dal Centre Pompidou di Parigi (2023) dove ha esposto l’installazione al neon Red Line, 1969.

Tra le mostre personali ricordiamo l’importante antologica al Museo MAXXI, Roma (2015).

L’artista ha partecipato a diverse mostre alla Galleria Enrico Astuni tra cui L’opera d’arte parla (2023); La realtà i linguaggi (2021); QUATTRO IDEE (2021); 66|16, Ieri, oggi, domani, eccetera…(2016); Raccontare un luogo – (Tales of a Place) (2015).

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